Karin Monschauer
La tecnica del ricamo ha sempre affascinato l’artista Karin Monschauer permettendole d’inter- iorizzare la connessione e l’intreccio tra colori e forme. Storicamente questa metodologia, in arabo raqm, permette di creare un disegno di ornamento su un tessuto attraverso l’utilizzo di uno o più fili dalle cromie diverse.
La manualità iniziale ha consentito all’artista digitale Karin di ideare, attraverso l’utilizzo di soft- ware ideati per l’art design, opere astratte ricche di evoluzioni geometriche connesse recipro- camente grazie a una vasta gamma tonale, suddivisa tra aree calde e fredde.
In tale accostamento Monschauer propone linguaggi visivi caratterizzati da ideazioni ottenute tramite fattori quali la pura fantasia, l’esplicito rimando alla natura e le tessiture realizzate da abili maestri antichi e moderni. Proprio quest’ultime rimandano a quei tappeti medio orientali che l’artista Lussemburghese di nascita elabora a livello informatico, per un soggetto diviso tra passato e presente, sempre all’interno della sua produzione.
Dal 2015 Karin grazie alla computer grafica ha iniziato il ciclo geometrico e cromatico della sua attuale produzione artistica. Infatti, come da metodologia della computer graphics, la sua non è un’azione artistica tradizionale fatta con pennelli e colori acrilici, perché hardware e software diversi elaborano la sua creatività in lavori dall’alta percettività. La figura-sfondo che Monschauer ottiene, completando pienamente l’opera, va a fornire infinite interpretazioni che vivono simultaneamente.
Le realizzazioni digitali vengono stampate in seguito in alta definizione su tela, ottenendo opere dalla diversa dimensione.
A dimostrazione di quest’approccio, le sue realizzazioni si caratterizzano da svariati codici che si combinano in universi artificiali fantastici dalla geometria astratta.
Gli accostamenti che ne derivano sono sempre puntuali all’interno di un iter creativo, fornendo visivamente all’osservatore una sensazione mai statica. Grazie alla psicologia della Gestalt, si determina una percezione di movimento indotto e di buona continuità.
(Si ringrazia il critico e curatore d’arte dr Alain Chivilò)
La manualità iniziale ha consentito all’artista digitale Karin di ideare, attraverso l’utilizzo di soft- ware ideati per l’art design, opere astratte ricche di evoluzioni geometriche connesse recipro- camente grazie a una vasta gamma tonale, suddivisa tra aree calde e fredde.
In tale accostamento Monschauer propone linguaggi visivi caratterizzati da ideazioni ottenute tramite fattori quali la pura fantasia, l’esplicito rimando alla natura e le tessiture realizzate da abili maestri antichi e moderni. Proprio quest’ultime rimandano a quei tappeti medio orientali che l’artista Lussemburghese di nascita elabora a livello informatico, per un soggetto diviso tra passato e presente, sempre all’interno della sua produzione.
Dal 2015 Karin grazie alla computer grafica ha iniziato il ciclo geometrico e cromatico della sua attuale produzione artistica. Infatti, come da metodologia della computer graphics, la sua non è un’azione artistica tradizionale fatta con pennelli e colori acrilici, perché hardware e software diversi elaborano la sua creatività in lavori dall’alta percettività. La figura-sfondo che Monschauer ottiene, completando pienamente l’opera, va a fornire infinite interpretazioni che vivono simultaneamente.
Le realizzazioni digitali vengono stampate in seguito in alta definizione su tela, ottenendo opere dalla diversa dimensione.
A dimostrazione di quest’approccio, le sue realizzazioni si caratterizzano da svariati codici che si combinano in universi artificiali fantastici dalla geometria astratta.
Gli accostamenti che ne derivano sono sempre puntuali all’interno di un iter creativo, fornendo visivamente all’osservatore una sensazione mai statica. Grazie alla psicologia della Gestalt, si determina una percezione di movimento indotto e di buona continuità.
(Si ringrazia il critico e curatore d’arte dr Alain Chivilò)